Politica Professionale
CNOP- Che vision adesso per la professione?

A seguito delle recenti elezioni delle cariche CNOP, il Consiglio dell’Ordine Nazionale degli Psicologi, nel quale sono state eletti, Fulvio Giardina presidente, Anna Ancona vicepresidente, Alessandro Del Carlo segretario, Armodio Lombardo Tesoriere, pubblico la mia dichiarazione di voto e faccio alcune riflessioni.
Per essere più precisi, l’esecutivo, è stato eletto con 14 voti, quelli dei presidenti di (con i dubbi del caso visto che il voto è segreto):
Lombardia più il voto della Triennalista
Val D’aosta
Sicilia
Sardegna
Basilicata
Campania
Puglia
Friuli Venezia Giulia
Veneto
Emilia Romagna
Calabria
Basilicata
Abruzzo
Umbria
Hanno invece votato per l’altro candidato, quello di un gruppo di presidenti indipendenti che si sono riuniti attorno ad un progetto (che pubblico in un post successivo):
Piemonte
Toscana
Liguria
Lazio
Marche
Molise
Trento
Bolzano
Personalmente, credo sia questo uno dei momenti più bui per la nostra professione. Un gruppo senza una vision precisa per il futuro della professione, senza una visione di intenti comune, una strategia, ma preoccupata solo di autoproteggersi e di autoriprodursi. Un esecutivo che rappresenta la controriforma autoreferenziale delle forze che da 25 anni hanno governato la professione, senza alcun progetto strategico, alcuna forza realmente innovativa della e per la professione. Lo scenario più politicamente, fatemelo dire, nauseante.
Continuerò il mio impegno in CNOP, per portare le istanze e le idee insieme al gruppo di otto colleghi con i quali ho lavorato. Ecco quindi, per chiarezza, la mia dichiarazione di voto:
Alessandro Lombardo
FOUNDAMENTA | CALL PER IDEE PROGETTUALI| dialogo con Laura Orestano

Cosa é esattamente Foundamenta e che tipo di servizi offre?
Foundamenta è la prima call italiana per accelerare imprese e startup a impatto sociale. Se selezionati il programma 4 mesi residenziale offre investimento diretto nella startup e servizi di accelerazione specifici: product/service design, business modelling & impact assessment, networking for scalability, investment readiness. Tutto è focalizzato per accompagnare l’impresa vs ulteriori investitori e quindi per la crescita.
Chi può partecipare a questa call?
La call è aperta a team formali e informali o imprese/startup già costituite che abbiano almeno un prototipo funzionante come prodotto o servizio che risponda alle sfide sociali contemporanee: salute, welfare, cultural heritage, etc
Che tipo di “idee” imprenditoriali vengono scelte ?
La selezione è stringente in quanto riceviamo application da tutto il mondo. Selezioniamo idee di impresa che si mostrino innovative e rilevanti per la società e che possano scalare a livello almeno nazionale. Da quest’anno lanciamo in contemporanea a Foundamenta anche una call per idee progettuali che non sono ancora impresa: Design Your Impact è la call di pre-accelerazione per idee innovative a impatto sociale che ambiscono a strutturarsi progettualmente per divenire potenziali imprese. Anche questa call è ora aperta su nostro sito.
FOUNDAMENTA è il programma SocialFare per accelerare imprese e startup a impatto sociale. È il primo in Italia e l’unico che effettua investimento cash nelle startup/imprese selezionate.
Cosa & Come:
- Programma residenziale a Torino
- 4 mesi di accelerazione full-time
- Seed fund fino a 100k€ cash
- Acceleration Team dedicato, mentor d’eccellenza
- Accesso al network 50+ Social Impact Investor
- Desk gratuito @ Rinascimenti Sociali
Politica Professionale
PSICOLOGO, E’ ORA DI ATTIVARTI! VOGLIONO NORMARE IL COUNSELLOR

Sembrava tutto concluso sul fronte normazione del cosiddetto Counsellor ma invece, non è così.
Ecco che ti rispunta l’UNI: l’ente che per legge può normare, e quindi con tale atto legittimare, le nuove professioni. Ora, non si comprende il perchè l’UNI abbia tutta questa fretta e tutto questo zelo nel normare tale figura ma, in ogni caso, siamo in una fase delicata.
Ad oggi, è stata aperta una fase di cosidetta INCHIESTA PUBBLICA SULLA NORMAZIONE DEL COUNSELLOR.
Questa fase, è banalmente una fase preliminare dove si domanda cosa si pensa della questione. Bene, ecco perché noi psicologi, con forza, in massa, dobbiamo dire NO a questo scempio.
COSA DEVI FARE PER VOTARE NO
Farlo è semplice:
- Accedi al link dell’UNI (SOTTO TROVI IL LINK CHE TI MANDA DRITTO ALLA VOTAZIONE)
- Metti NO alla domanda “Ritieni che il progetto rispecchi i bisogni del mercato di riferimento?”
- Scrivi una breve e chiara motivazione nell’apposito spazio. Ad esempio:
Esiste già lo psicologo come figura di riferimento per le aree di cui dovrebbe occuparsi questa nuova figura professionale
ORA, NON TI RESTA CHE AGIRE! TI BASTANO DAVVERO 2 MINUTI!
ordine psicologi piemonte
Presunti abusi di professione del Counsellor: video inchiesta di Repubblica

Nell’ormai eterna diatriba per rispondere definitivamente, una volta per tutte, alla domanda su quali differenza ci sarebbero tra lo Psicologo e la pseudo professione del counsellor, ecco che spunta una video inchiesta di Repubblica che entra, con telecamera nascosta e microfono, negli studi di tre sedicenti counsellor.
La giornalista, si finge dunque paziente, con problemi che vanno dall’alcolismo al suicidio di un fratello, passando per i disturbi alimentari. Cosa farà il counsellor in questi casi?
Dopo aver visto questo video, le domande sono molte ma una, più di tutte, credo vada messa in evidenza. Ed è una domanda che va posta ai colleghi e alle colleghe che si occupano a vario titolo di formare questi counsellor:
davvero volete prendervi la responsabilità di avallare queste figure?
Pensateci.
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Raffaele
12 Giugno 2014 at 8:41 am
Caro Alessandro
La politica italiana soffre da parecchi anni di un problema gigantesco: quello di non aver più il ruolo creativo di cambiamento che dovrebbe essere parte costituente di ogni movimento che si definisca “politico”. Il cambiamento è l’ingrediente che rende possibile ciò che prima si era solo immaginato e progettato e non è questa forse una definizione di Politica? Non essendo aperta al cambiamento la politica si presta bene a chiudersi nell’autoreferenzilità riducendo il suo obiettivo a tirare acqua al proprio mulino, avendo perso di vista l’obiettivo di un interesse pubblico da tutelare.
Se questa è la psicologia della politica forse non era facile neanche per i politici della psicologia sottrarsi a tale logica. O comunque non lo dev’essere stato per quegli psicologi che hanno perso il loro senso della politica. Certo, mi chiedo quanto si possa continuare a sentirsi psicologi se si perde il senso del cambiamento, soprattutto ad un livello politico che è il livello del cambiamento generale, del miglioramento di tutti e non di pochi “eletti” (e scusate il gioco di parole).
Purtroppo, date le premesse, credo che i prossimi 4 anni saranno privi di qualsiasi prospettiva di cambiamento per la nostra categoria professionale e che l’unica forma di progresso che potremo portare avanti sarà quello locale-regionale. Ho questo forte presentimento e spero che qualcuno mi sappia dimostrare che così non sarà. Ciao.
Rosalba Anfosso Boscolo
13 Giugno 2014 at 3:06 pm
Mi fido di te Alessandro!