Formazione
Innovazione sociale in provincia di Cuneo: secondo rapporto
Cinque anni fa, dedicare in provincia di Cuneo una ricerca all’innovazione sociale – cioè alla costruzione di risposte innovative ai bisogni sociali – poteva sembrare una scelta avveniristica, al limite del presuntuoso o quanto meno non così pertinente e rilevante rispetto alla realtà cuneese. Ma la ricerca trovò sensibilità, attenzione e concrete esperienze condotte sotto questo profilo dal mondo del volontariato, da associazioni; da istituzioni e strutture pubbliche, in diversi campi delle politiche sociali, dalla casa all’istruzione, dalla salute ai servizi sociali.
Negli anni che separano questo lavoro dal precedente Rapporto, l’innovazione sociale è passata da tema di nicchia – frequentato principalmente da studiosi e attivisti – a riferimento rilevante delle politiche comunitarie e nazionali. Così la pratica e ancor più i discorsi sull’innovazione sociale hanno visto ampliare il loro campo semantico e operativo, talora configurandosi addirittura come un mantra rituale, abbinato, a proposito o a sproposito, a ogni mutamento e iniziativa non solo sociale ma economica e culturale, con il rischio che la sua fascinazione porti a enfasi e attese non sempre basate su elementi fattuali solidi. In questo quadro di riferimento, l’aggiornamento delle riflessioni sull’innovazione sociale in provincia di Cuneo costituisce anche un banco di prova per verificare la possibilità di un suo specifico fondamento analitico ed empirico.
La ricerca è stata realizzata in presa diretta grazie alla collaborazione di molti soggetti pubblici e privati attivi nel dominio sociale ed è stata orientata in particolare sul versante dell’innovazione sociale connesso alle risposte alla crisi economica e ai suoi effetti, specie in termini di impoverimento della popolazione. Il rapporto evidenzia come, in una situazione anche locale ma nazionale in cui mancano strumenti e strategie istituzionali di contrasto della povertà, o sono frammentate per bisogni e categorie di soggetti, nella realtà della provincia di Cuneo, si registra una proliferazione di interventi in cui i diversi soggetti del territorio, dagli enti locali alle organizzazioni della società civile, hanno provato a rispondere in modo più integrato ai bisogni emergenti.
Le caratteristiche di queste risposte mettono in luce aspetti innovativi sia nel merito degli interventi realizzati sia, soprattutto, per i processi e le dinamiche che li hanno prodotti. Di queste dinamiche nel Rapporto si presentano gli aspetti positivi e socialmente innovativi, ma anche possibili ambiguità e rischi, come quelli rappresentati dal dilemma tra la necessità di muovere i primi passi avanti nel processo di costruzione di un nuovo welfare comunitario e il timore che si possa compiere un passo indietro verso un welfare residuale e caritatevole.
Al seguente link puoi scaricare il primo rapporto sull’Innovazione Sociale
Quaderno 12 – Innovazione Sociale,
L’innovazione sociale in provincia di Cuneo: secondo rapporto
Il 12 febbraio 2015 alle ore 15
presso lo Spazio incontri Cassa di Risparmio 1855
(in via Roma 15 a Cuneo)
verrà presentato il
Quaderno 24 della Fondazione CRC
Alla prova della crisi
L’innovazione sociale in provincia di Cuneo:
secondo rapporto
Interverrano:
Ezio Falco, Presidente Fondazione CRC
Augusto Ferrari, Assessore alle Politiche Sociali Regione Piemonte
Luciano Abburrà, Dirigente Area Servizi e Società Ires Piemonte
Tavola rotonda con attori economici e sociali:
Elena Di Liddo, Vice Sindaco e Assessore Politiche sociali Città di Alba
Fabrizio Clerico, Presidente Federsolidarietà Cuneo
Claudio Mezzavilla, Direttore Caritas Cuneo
Formazione
Pronta la legge sugli educatori e sui pedagogisti: obbligo di laurea e più qualità

Pronta la legge sugli educatori e sui pedagogisti: obbligo di laurea e più qualità
Anziani e disabili maltrattati nelle case di cura, bambini picchiati a scuola: i recenti fatti di cronaca rendono evidente quanto una solida professionalità della figura dell’educatore sia centrale per evitare che simili episodi possano ripetersi. È arrivato il momento di mettere ordine per porre fine all’incertezza dell’identità nelle figure professionali degli educatori e dei pedagogisti: alla Camera è pronta una proposta di legge, a mia prima firma, per voltare finalmente pagina.
Educatori non ci si improvvisa perché la scarsa preparazione produce comportamenti e atteggiamenti deleteri in tutti gli ambiti sociali, educativi e sanitari, dove è invece necessario un alto profilo professionale. Gli educatori e i pedagogisti in Italia sono oltre 100mila: rappresentano una galassia variegata e fragile, una giungla di titoli e ambiti lavorativi che comprende al suo interno anche ingiustizie e disparità.
Con questa legge entrerà in vigore l’obbligatorietà della laurea per accedere alle professioni educative e, per tutelare anche chi sta già svolgendo un eccellente lavoro senza titolo, si prevede un tempo e un percorso privilegiato per conseguire la laurea, riconoscendo il lavoro svolto come credito formativo.
La legge, inoltre, permetterà di ampliare gli sbocchi occupazionali, dall’ambito socio-sanitario alla scuola, indicando in modo chiaro i servizi, le organizzazioni e gli istituti dove esercitare l’attività professionale. Questa legge valorizzerà il lavoro educativo, riconoscendo alle professioni di questo ambito una dignità scientifica e professionale, per un decisivo miglioramento della qualità dei servizi per anziani, disabili, minori, carcerati e tanti altri ancora.
fonte: http://www.vannaiori.it/
Corsi di formazione
Tre Workshop di Criminologia: si comincia il 5 marzo
L’Ordine degli Psicologi del Piemonte in cooperazione con UNICRI Agenzia delle Nazioni Unite, e CBT Academy, ha organizzato tre conferenze, tenute da esperti mondiali di #psicologia#forense con Prof. Peter J. van #Koppen, Prof. Antony #Beech e il Prof. Pekka#Santtila.
La psicologia forense è un’area della psicologia applicata che si occupa dei processi psicologici coinvolti nella commissione di un crimine, nell’investigazione, nel processo giudiziario e nella valutazione e riabilitazione dell’autore di reato Gli incontri proposti costituiranno un percorso di approfondimento sulle tematiche del comportamento criminale, dell’impiego della psicologia nell’investigazione e degli aspetti psicologici del processo penale.
I workshop sono aperti a psicologi, studenti di psicologia, giurisprudenza e medicina, avvocati e medici. Gli Psicologi si possono iscrivere dall’area riservata del sito OPP. Per gli altri, è necessario iscriversi compilando il form sulla pagina dell’evento sul sito OPP.
La ricerca della verità nel processo penale: gli effetti del sistema legale e degli aspetti psicologici.
Data: 05/03/2016
dalle 9:30 alle 13:00 presso Nuova Aula Magna d’Ateneo Cavallerizza Reale via Verdi 9 Torino
Relatore. Prof. Peter J. Van Koppen Psicologo e Professore Ordinario di Psicologia Legale alla Facoltà di Giurisprudenza di VU University Amsterdam. Autore di 35 libri, 125 articoli pubblicati in riviste scientifiche peer review e 100 capitoli ospitati in diversi libri.
Descrizione. Come ogni attività umana anche il processo penale è affetto da errori. Commettere un errore in questo caso può significare assolvere un colpevole o condannare un innocente. Nel corso della presentazione saranno analizzati come le peculiarità di un sistema legale e gli aspetti psicologici possano condurre a commettere un errore.
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Perchè alcune persone commettono crimini violenti? La comprensione neurobiologica dei fattori di rischio e le implicazioni per il trattamento.
Data: 09/03/2016
Relatore. Prof. Antony Beech Professore Ordinario in Psicologia Criminologica Direttore del Centre for Forensic and Criminological Psychology Università di Birmingham. Autore di oltre 180 articoli pubblicati in riviste scientifiche peer review, 50 libri e 100 capitoli in diversi libri.
Descrizione. Il nostro cervello è organizzato e scolpito dalle esperienze. La ricerca mostra che precoci esperienze negative (nelle fasi pre e perinatali), nell’infanzia e nell’adolescenza, interagendo con il genoma e il corredo neurobiologico, possono provocare atipiche organizzazioni morfologiche delle strutture cerebrali che, a loro volta, possono essere la causa di comportamenti criminali violenti. Nel corso della presentazione si illustrerà come la conoscenza dei fattori di rischio che influenzano negativamente lo sviluppo del il cervello sia il primo passo per delineare efficaci protocolli di trattamenti degli autori di crimini violenti.
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Formazione
Fondi Europei per i liberi professionisti psicologi
La Legge di Stabilità 2016, sancisce in modo definitivo che tutti i liberi professionisti – e quindi anche gli Psicologi – potranno accedere ai POR e ai PON (rispettivamente Piani Organizzativi Regionali e Nazionali) del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) rientranti nella Programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020.
Con questa Legge viene finalmente riconosciuto un diritto che, di fatto, emarginava una parte fondamentale e numericamente non indifferente del tessuto produttivo nazionale: i libero professionisti. In Italia finora accadeva che questo diritto fosse effettivo solo in alcune Regioni visto che ancora in molte veniva richiesta l’iscrizione alla Camera di commercio per accedere ai bandi, una richiesta che di fatto escludeva i professionisti. In Piemonte, ci si potrà quindi ora muovere di conseguenza anche da parte degli Ordini Professionali.
L’ammontare complessivo dei finanziamenti, che diventano così disponibili per lo sviluppo delle libere professioni, ammonta a più di 70 miliardi di euro: una grande occasione anche per la nostra categoria.
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