Politica Professionale
Psicologi e residenzialità psichiatrica: le richieste al consiglio regionale del Piemonte
Con recente delibera, il Consiglio Regionale del Piemonte ha ridiscusso la questione del settore della Residenzialità Psichiatrica.
Le delibera in questione, ha delle evidenti ripercussioni su molti colleghi psicologi che a vario titolo lavorano nella residenzialità.
Nel testo che circola in modo informale, aspettando la pubblicazione di quello ufficiale, si può osservare un netto e preoccupante calo dell’impiego degli psicologi; si potrebbe dire che quasi spariscano.In questo anno sono stati molteplici le occasioni nelle quali ho voluto porre l’attenzione della politica regionale su queste questioni, proprio per evitare preventivamente di arrivare a questa spiacevole situazione di vero e proprio allarme sociale e professionale.Purtroppo, debbo registrare che nessuno di questi segnali pare sia stato colto.
Martedì 30 giugno, si è quindi svolta una tavola Rotonda Organizzata dall’Ordine Psicologi Piemonte, Lo Psicologo nella residenzialità psichiatrica che ha visto tra i partecipanti:
Alessandro Lombardo – Presidente Ordine Psicologi Piemonte
Nino Boeti – Consigliere Regionale
Gian Luca Vignale – Consigliere Regionale
Stefania Batzella – Consigliere Regionale
Metello Corulli – Presidente Fenascop Piemonte
Enrico Di Croce – Psichiatra ASL To4
Barbara Bosi – Psicologa, Presidente Associazione Lotta Contro Malattia Mentale
Caterina Corbascio – Psichiatra
Vincenzo Villari – Psichiatra
Antonio Celentano – Psicologo – Il Margine
Diego Menchi – Psicologo – Psicopoint
Le richieste dell’Ordine Psicologi Piemonte al Consiglio Regionale del Piemonte
A tutela dei numerosi colleghi che lavorano in questo settore, come Presidente dell’Ordine Psicologi Piemonte, ho quindi avanzato le seguenti richieste ai tre Consiglieri Regionali presenti alla Tavola rotonda, Stefania Batzella (Movimento V stelle), Gian Luca Vignale (Forza Italia) e Nino Boeti (PD):
Richieste Ai Consiglieri Regionali su D.G.R. n. 30-1517 del 3 giugno 2015
In considerazione dell’imminente pubblicazione della D.G.R. n. 30-1517 del 3 giugno 2015 con cui la Regione ha disposto il riordino della rete dei servizi residenziali della psichiatria, come Ordine degli Psicologi della regione Piemonte si auspica che la suddetta delibera possa venir modificata in alcuni suoi punti, che vedrebbero eccessivamente penalizzata la figura professionale dello psicologo. In particolare:
- Visto l’ordine del giorno n. 409 “Percorso di attuazione della Delibera di riordino della psichiatria” presentato dai Consiglieri Ravetti , Rossi, Caputo, Rostagno, Barazzotto, Ottria, Motta, Conticelli, Boeti, Gallo, Ferrentino, Appiano ed in seguito approvato dal Consiglio Regionale si chiede:
- di poter partecipare, come membro effettivo, come Ordine degli Psicologi del Piemonte al tavolo permanente di discussione sia nella fase transitoria prevista dalla D.G.R. n. 30-1517 che nel suo percorso attuativo.
- di poter essere auditi in sede di IV Commissione Regionale.
- In secundis visto che nel settore in questione operano più di un migliaio di iscritti, (spesso in condizione di neo-precariato) che perderebbero il proprio posto di lavoro si chiede che la situazione venga presa in considerazione e che si trovi una soluzione a questa infausta prospettiva. Fra le possibilità che indichiamo:
- Nell’immediato, in attesa di definire meglio ruoli e aree di comunanza di intervento, una sanatoria per quegli psicologi che operano da anni nel campo della residenzialità psichiatrica, che oltre alla perdita ingente di posti lavoro vedrebbe perdersi qualità e professionalità che oggi reggono almeno per la metà l’intero settore.
- Che vengano rivisti i minutaggi per la figura professionale dello psicologo con funzione sanitaria a nostro parere calcolati in modo completamente erroneo
- In ultimo che venga inserita la figura professionale dello psicologo in tutte le nuove forme organizzative previste dalla delibera stessa, SRP3 inclusa.
Alessandro Lombardo
Presidente Ordine Psicologi Piemonte
Alessandro Lombardo
FOUNDAMENTA | CALL PER IDEE PROGETTUALI| dialogo con Laura Orestano

Cosa é esattamente Foundamenta e che tipo di servizi offre?
Foundamenta è la prima call italiana per accelerare imprese e startup a impatto sociale. Se selezionati il programma 4 mesi residenziale offre investimento diretto nella startup e servizi di accelerazione specifici: product/service design, business modelling & impact assessment, networking for scalability, investment readiness. Tutto è focalizzato per accompagnare l’impresa vs ulteriori investitori e quindi per la crescita.
Chi può partecipare a questa call?
La call è aperta a team formali e informali o imprese/startup già costituite che abbiano almeno un prototipo funzionante come prodotto o servizio che risponda alle sfide sociali contemporanee: salute, welfare, cultural heritage, etc
Che tipo di “idee” imprenditoriali vengono scelte ?
La selezione è stringente in quanto riceviamo application da tutto il mondo. Selezioniamo idee di impresa che si mostrino innovative e rilevanti per la società e che possano scalare a livello almeno nazionale. Da quest’anno lanciamo in contemporanea a Foundamenta anche una call per idee progettuali che non sono ancora impresa: Design Your Impact è la call di pre-accelerazione per idee innovative a impatto sociale che ambiscono a strutturarsi progettualmente per divenire potenziali imprese. Anche questa call è ora aperta su nostro sito.
FOUNDAMENTA è il programma SocialFare per accelerare imprese e startup a impatto sociale. È il primo in Italia e l’unico che effettua investimento cash nelle startup/imprese selezionate.
Cosa & Come:
- Programma residenziale a Torino
- 4 mesi di accelerazione full-time
- Seed fund fino a 100k€ cash
- Acceleration Team dedicato, mentor d’eccellenza
- Accesso al network 50+ Social Impact Investor
- Desk gratuito @ Rinascimenti Sociali
Politica Professionale
PSICOLOGO, E’ ORA DI ATTIVARTI! VOGLIONO NORMARE IL COUNSELLOR

Sembrava tutto concluso sul fronte normazione del cosiddetto Counsellor ma invece, non è così.
Ecco che ti rispunta l’UNI: l’ente che per legge può normare, e quindi con tale atto legittimare, le nuove professioni. Ora, non si comprende il perchè l’UNI abbia tutta questa fretta e tutto questo zelo nel normare tale figura ma, in ogni caso, siamo in una fase delicata.
Ad oggi, è stata aperta una fase di cosidetta INCHIESTA PUBBLICA SULLA NORMAZIONE DEL COUNSELLOR.
Questa fase, è banalmente una fase preliminare dove si domanda cosa si pensa della questione. Bene, ecco perché noi psicologi, con forza, in massa, dobbiamo dire NO a questo scempio.
COSA DEVI FARE PER VOTARE NO
Farlo è semplice:
- Accedi al link dell’UNI (SOTTO TROVI IL LINK CHE TI MANDA DRITTO ALLA VOTAZIONE)
- Metti NO alla domanda “Ritieni che il progetto rispecchi i bisogni del mercato di riferimento?”
- Scrivi una breve e chiara motivazione nell’apposito spazio. Ad esempio:
Esiste già lo psicologo come figura di riferimento per le aree di cui dovrebbe occuparsi questa nuova figura professionale
ORA, NON TI RESTA CHE AGIRE! TI BASTANO DAVVERO 2 MINUTI!
ordine psicologi piemonte
Presunti abusi di professione del Counsellor: video inchiesta di Repubblica

Nell’ormai eterna diatriba per rispondere definitivamente, una volta per tutte, alla domanda su quali differenza ci sarebbero tra lo Psicologo e la pseudo professione del counsellor, ecco che spunta una video inchiesta di Repubblica che entra, con telecamera nascosta e microfono, negli studi di tre sedicenti counsellor.
La giornalista, si finge dunque paziente, con problemi che vanno dall’alcolismo al suicidio di un fratello, passando per i disturbi alimentari. Cosa farà il counsellor in questi casi?
Dopo aver visto questo video, le domande sono molte ma una, più di tutte, credo vada messa in evidenza. Ed è una domanda che va posta ai colleghi e alle colleghe che si occupano a vario titolo di formare questi counsellor:
davvero volete prendervi la responsabilità di avallare queste figure?
Pensateci.
-
Alessandro Lombardo3 anni ago
Dialoghi. Isabel Fernandez, EMDR, Traumi Infantili e Trauma Symptom Checklist for Young Children (TSCYC)
-
ordine psicologi piemonte3 anni ago
Presunti abusi di professione del Counsellor: video inchiesta di Repubblica
-
Politica Professionale3 anni ago
Lo Psicologo è definitivamente Professione Sanitaria
-
Dialoghi3 anni ago
Psicodiagnosi e Personalità. Dialogo con Luigi Abbate sul test PAI
-
Alessandro Lombardo2 anni ago
Al via la revisione dell’articolo 31 del codice deontologico degli psicologi
-
Formazione Continua in Psicologia3 anni ago
L’obbligo della formazione continua degli psicologi: le nuove regole
-
Dialoghi3 anni ago
Dialoghi sulla professione. Tra l’essere e il fare, lo psicologo che sarà. Dialogo con Pietro Barbetta
-
Innovazione Sociale7 anni ago
Innovare l’apprendimento: Oil project, l’università (gratuita) on line
vanessa
31 Luglio 2015 at 2:12 pm
Triste realtà…ho appena perso un’ottima opportunità lavorativa perchè il responsabile della comunità psichiatrica “ha dovuto” assumere un educatore professionale. Questioni di titolo.
Sono contenta che finalmente ci sia qualcuno che pensa ai colleghi più giovani! Purtroppo se la situazione è così forse è perchè negli anni precedenti si è fatto poco…
Pingback: Psicologi e Residenzialità Psichiatrica: a che punto siamo? - Alessandro Lombardo - Psicologia Innovazione Sociale Welfare